La Storia dei Mondiali di Calcio: Quattordicesima edizione, Italia 1990

La 14^ edizione della coppa del mondo 1990 si disputa in Italia che è così la 2^ nazione, dopo il Messico, ad organizzare la fase finale un’altra volta, a 56 anni di distanza dalla precedente (1934). Per questo motivo gli azzurri guardano a questo mondiale con molte speranze di poter vincere il 4° titolo a 8 anni di distanza da Spagna ’82 e balzare così al comando della graduatoria.

Insieme a lei favorite sono anche le solite Brasile e Germania Ovest ma anche Olanda e Urss, le 2 finaliste dell’europeo di 2 anni prima vinto dagli arancioni. Poco si guarda all’Argentina campione in carica per gli scarsi risultati ottenuti negli ultimi 4 anni. Anche stavolta non mancano delle esclusioni eccellenti durante la fase eliminatoria; rimangono a casa la Francia e la Danimarca.

Gli azzurri guidati da Vicini mantengono le promesse e superano il primo turno a punteggio pieno (6 punti) dando spettacolo in 2 partite su 3; battono 1-0 Austria, 1-0 Stati Uniti, 2-0 Cecoslovacchia; i ceki che si erano già assicurati il passaggio al turno successivo superando Stati Uniti 5-1 e Austria 1-0 si accontentano di un 2° posto che è comunque buono perché era da 28 anni (1962) che non  superava il primo turno. Oltre all’Italia nella prima fase l’en plein lo fa solo il Brasile nel gruppo 3° che ha la meglio su Svezia 2-1, Costarica e Scozia entrambi 1-0; in questo raggruppamento spunta a sorpresa l’esordiente Costarica, guidata in panchina da Bora Milutinovic che 4 anni prima allenava il Messico padrone di casa, che oltre che perdere con i sudamericani stupisce favorevolmente battendo Scozia 1-0 e Svezia 2-1; con 4 punti è nettamente seconda e qualificata; prima nazionale centroamericana a raggiungere questo exploit. Dietro di loro la solita deludente Scozia che è eliminata con 2 punti (2-1 agli svedesi) perché è insieme all’Austria (2-1 agli Usa nel girone 1) la peggiore delle terze; addirittura disastrosi gli scandinavi che finiscono ultimi a 0 punti. I tedeschi occidentali non fanno punteggio pieno ma danno in ogni caso un’idea delle loro potenzialità facendo 4-1 con la Jugoslavia e 5-1 con gli Emirati Arabi Uniti (9 reti in 2 gare); poi si accontentano dell’1-1 con la Colombia che non mette in discussione il primato nel girone 4°; come seconda si piazza e si qualifica la Jugoslavia grazie ai due successi sui colombiani 1-0 e sugli emirati 4-1, mentre i sudamericani che avevano iniziato con il 2-0 agli asiatici ottengono con un  gol segnato al 93’ con i tedeschi il pari per 1-1 che vale la qualificazione al 3° posto con il ripescaggio. Oltre a Italia, Brasile e Germania un’altra nazionale che inizia bene attirandosi molti consensi è il Belgio, 4° classificato a Messico ’86, che in maniera convincente supera 2-0 Corea Sud e 3-1 Uruguay e con 4 punti è matematicamente qualificato con un turno di anticipo; poi però perde nel 3° match contro la Spagna 1-2, che era apparsa molto meno virtuosa in precedenza pareggiando 0-0 con gli uruguiaiani e battendo 3-1 i coreani; grazie a questo risultato gli iberici scavalcano in classifica i fiamminghi e vincono il girone con 5 punti. I sudamericani, come 4 anni prima, si qualificano 3i con il ripescaggio grazie alla vittoria in extremis 1-0 con gli asiatici che li porta a 3 punti. Il gruppo 2° è quello che all’inizio sconvolge tutte le gerarchie; le favorite erano Argentina e Urss e invece all’esordio perdono entrambe; la prima 0-1 contro il Camerun  e la seconda 0-2 con la Romania. I biancocelesti però si riscattano subito battendo 2-0 i sovietici, ma intanto i Leoni Indomabili sono sempre più sugli scudi e battono anche la Romania 2-1, si portano a 4 punti e sono qualificati con un turno di anticipo; cosa che non era mai successa per una compagine africana. Nell’ultima tornata il Camerun subisce una pesante sconfitta contro l’Urss 0-4 (la prima della sua storia in coppa del mondo) ma questo risultato non cambia i destini delle 2 squadre; i verderossi rimangono primi da soli mentre gli esteuropei sono ultimi e eliminati incamerando una grossa delusione che è anche una grossa sorpresa. Nel mezzo tra loro ci sono Romania e Argentina a 3 punti che chiudono 1-1 il confronto diretto tra loro; gli europei sono 2i per maggior numero di reti segnate rispetto ai campioni in carica che sono 3i e si qualificano solo con il ripescaggio. Il gruppo 6° è molto equilibrato e come in quello di Vigo a Spagna ’82 si registrano 5 pareggi in 6 incontri; l’unica vittoria anche stavolta giunge all’ultima tornata ed è il successo dell’Inghilterra sull’Egitto 1-0 che permette ai britannici di vincere il raggruppamento con 4 punti (in precedenza 1-1 con l’Eire e 0-0 con l’Olanda); tutti pareggi colgono olandesi e irlandesi (1-1 con gli egiziani, 0-0 con gli inglesi i primi, 1-1 con gli albionici e 0-0 con gli africani i secondi) che pareggiano tra loro 1-1 nel confronto diretto; essendo pari in tutto è il sorteggio a definire che i verdi sono secondi e gli orange terzi che quindi superano il turno con il ripescaggio.

Gli ottavi di finale vivono grandi emozioni nelle 2 partite che si giocano domenica 24 giugno; contro gli argentini il Brasile domina a lungo e coglie 3 pali ma viene infilato a 10’ da una magistrale azione di Maradona che attira su di sé 3 avversari per poi passare a Caniggia che segna l’1-0. E’ il gol che condanna Careca & c. ad una bruciante eliminazione agli ottavi del tutto inattesa. Grande prestazione della Germania contro l’Olanda che batte 2-1 eliminando i campioni d’Europa in carica e vendicando la sconfitta subita in casa 2 anni prima nel torneo continentale. Molto belle e incerte anche le 2 sfide tra europee che si giocano nell’ultima giornata che si decidono ai tempi supplementari; la Jugoslavia ha la meglio sulla Spagna 2-1 mentre l’Inghilterra prevale sul Belgio 1-0 per una rete segnata al 120’ da Platt. Normale amministrazione per l’Italia (2-0 all’Uruguay) e per la Cecoslovacchia (facile 4-1 a Costarica) ma intanto il Camerun non finisce di stupire e supera anche la Colombia dopo i tempi supplementari 2-1 con un’altra doppietta dello stupefacente 38enne Roger Milla (a segno due volte anche con i rumeni); per la prima volta una compagine africana arriva ai quarti di finale. Resta da parlare della gara più brutta, quella tra Irlanda e Romania, che viene vinta dai primi ai calci di rigore 5-4 dopo che i 120’ di gioco sono terminati 0-0; gli irlandesi giungono ai quarti senza aver vinto mai: 4 pareggi in 4 incontri.

Ai quarti di finale padroni di casa e tedeschi, le uniche favorite della vigilia rimaste ancora in lizza, confermano la loro caratura e superano in maniera netta Eire e Cecoslovacchia anche se il punteggio finale di 1-0 potrebbe trarre in inganno; sono le uniche a vincere entro i 90’ senza bisogno di supplementari e rigori. Una gara noiosa e poco attraente tra Argentina e Jugoslavia si trascina fino al 120’ sullo 0-0; poi con i tiri dal dischetto prevalgono i sudamericani per 3-2 (tra gli altri sbagliano i due fuoriclasse delle due squadre Maradona e Stojkovic) che vanno in semifinale. Il più bel quarto è quello tra Inghilterra e Camerun; i centroafricani chiuso in svantaggio il primo tempo ribaltano nel secondo andando sul 2-1 che resiste fino a 7’ dal termine; sarebbe un risultato sensazionale e invece i britannici rimontano a loro volta con due rigori di Lineker; uno nei 90’, l’altro nel tempo extra vincendo 3-2.

In semifinale abbiamo così 4 squadre blasonate che assommano 8 titoli mondiali; le 2 sfide sono molto incerte e equilibrate risolvendosi entrambe ai calci di rigore. L’Italia se la vede contro l’Argentina campione in carica a Napoli; non gioca bene come nelle gare precedenti, ma passa in vantaggio con il solito Schillaci e il più sembra fatto; nella ripresa arriva il pari dei rioplatensi con Caniggia che non si schioda più fino al 120’. Con le esecuzioni dagli 11 metri va male alla pattuglia di Vicini per gli errori di Donadoni e Serena; vincono gli avversari 4-3 e gli organizzatori patiscono una delusione indescrivibile lasciando nello sconforto tutta la penisola. Tra tedeschi e inglesi solito calcio atletico e arrembante; anche in questo caso finisce 1-1 al 120’ e anche la sequenza dei rigori è identica; prevalgono gli uomini di Beckenbauer 4-3.

Gli azzurri per la 2^ volta giocano la finale di consolazione; stavolta la vincono 2-1 con l’Inghilterra e il gol risolutivo lo segna Schillaci su rigore che con 6 reti vince la classifica marcatori, 2° italiano dopo Rossi a riuscire in questo exploit. La finale per il titolo è tra Germania Ovest e Argentina, le stesse 2 squadre di 4 anni prima a Mexico City, ed è la più brutta di sempre; la prima che si conclude 1-0 e in cui quindi la squadra sconfitta non segna neanche un gol. Il copione è scontato; tedeschi all’attacco, anche se con poca lucidità e freschezza atletica, e sudamericani in difesa; nella ripresa europei più pericolosi ma non riescono a passare perlomeno fino a 6’ dalla fine quando si ha l’episodio decisivo; per un intervento in area di Sensini su Voeller che è sulla palla l’arbitro messicano Codesal concede il penalty che è trasformato da Brehme con un tiro molto angolato; gli uomini di Bilardo che erano in 10 per l’espulsione di Monzon al 64’ finiscono in 9 per il cartellino rosso mostrato a Dezotti a 1’ dal termine pensando di essere stati danneggiati.

La Germania Ovest vince 1-0 e conquista il 3° titolo mondiale della sua storia a 16 anni dal precedente; appaia Brasile e Italia in testa alla classifica. Franz Beckenabuer è il 2° personaggio del calcio dopo Zagalo ad aver vinto la coppa del mondo come giocatore e come allenatore.

Formazione vincente: Illgner, Berthold, Brehme, Kohler, Augenthaler, Buchwald, Hassler, Matthaus, Voeller, Littbarski, Klinsmann.

Alti giocatori: Reuter, Pfugler, Bein, Moeller, Thon, Riedle.